STANKOVIC 9
Inizia così la sua personale scalata per eguagliare la meraviglia del gol da centrocampo di papà Dejan contro lo Schalke04, depositando “all’ufficio tecnico portieri” il brevetto di questa parata di testa. Poi, allo sportello, tira fuori il portafoglio, gli cascano altre 4/5 parate, e a sto punto la segretaria il brevetto non glielo fa pagare.
JIMENEZ 7
È il voto senza commento della settimana.
DALLINGA 7,5
Quando entra, Italiano fa lo stregone e gli dice “è ora che ci fai vincere qualche partita, fai gol”. Eccoci, primo gol in maglia Bologna. Ora vediamo se rispetterà la mitica teoria del ketchup citata dall’allenatore che quando i gol escono, poi escono tutti insieme. A Natale lasciatelo in frigo, mi raccomando.
MERET 8
Secondo la Treccani la parola dell’anno 2024 è “rispetto”. Ma secondo la Treccani alla voce Alex Meret ogni anno la parola dell’anno è “rispetto”. Rispetto per un portiere che prima o poi nel corso di una stagione è più volte il migliore in campo rispetto a quello che si pensa.
MARUSIC 8
L’ennesima dimostrazione che la frase del filosofo Agostino “noi siamo la nostra memoria, così definiamo la nostra identità, ed è così che prendiamo consapevolezza di noi stessi” è verissima. Anche se siamo in pochi, pochissimi, praticamente nessuno a ricordarci, per colpa della sua identità calcistica, che un golletto così all’anno…
DE KETELAERE 9
Vi dirò, vi dirò, vi dirò una cosina molto semplice, tranquilla, regolare, prendetela così, prendetela come volete: oggi è il miglior giocatore del campionato. Vi dirò, vi dirò…
DYBALA 8
È la Sagrada Familia del calcio mondiale: 144 anni di lavori in corso contro una decina piena di ostacoli, infortuni e ristrutturazioni perenni di un talento architettonico mica normale. Nel 2026 la basilica sarà completa, la sua carriera anche, ma sono due conclusioni ben diverse.