O si vive di presente o saranno "anni bui". È questo il pensiero di Massimiliano Mirabelli, ex ds del Milan, che ai microfoni di Radio Punto Nuovo ha analizzato l'attuali crisi rossonera: "Il problema serio del Milan, io l'ho vissuto, oggi come oggi non deve vivere della sua storia. La storia va ricordata, ma non si può essere prigionieri di questa storia". Vivere il presente, dunque. E sulla dirigenza: "Oggi il mondo è imprigionato nel parlare di bandiere, chi è stato un gran campione in campo, non vuol dire debba fare il dirigente".
Mirabelli interviene anche in difesa del tecnico del Milan: "Tutti ce l'hanno con Giampaolo, che io ritengo un ottimo allenatore. Chi conosce Giampaolo, sa che gli si deve costruire una squadra ad hoc e questa non è una squadra che può esprimersi come vuole lui. Il Milan avendo Suso, uno dei giocatori più importanti che non può giocare da trequartista, e quindi è stato bocciato, non dispone dell'uomo giusto. C'è stato un problema di comunicazione nella costruzione della squadra".
Ci si aspettava forse di più sul mercato: "Quando siamo stati ad operare noi, abbiamo rifondato una squadra prendendo 11 giocatori con una sola sessione di mercato e abbiamo sfiorato la Champions, abbiamo perso punti con Verona e Benevento, due squadre retrocesse. Nelle successive sessioni di mercato, avremmo voluto aggiungere ciò che mancava, poi è cambiata la proprietà ed il management, ma hanno investito tantissimo sul mercato. Ha comprato giocatori giovani, ma comunque costosi, ci si aspettava di più".
Infine un occhio alla zona scudetto: "Da uomo del Sud mi piacerebbe vincesse il Napoli, ma la vedo molto dura. C'è un duello acceso tra Juve e Inter, non credo che il Napoli quest'anno sia superiore né alla Juve né all'Inter. Quando il Napoli ha sfidato la Juve è stato molto sfortunato, ma il mio pensiero è questo, spero di sbagliarmi".