Dall'altra parte del parquet, un Maccabi Tel Aviv ai limiti dei requisiti agonistici base per competere in Eurolega - 1/21 da 3 per gli israeliani, pareggiato il record negativo per percentuale da 3 nella storia della competizione (1/21 anche per l'Adecco Prokom Gydnia nel 63-48 in casa dell'Unicaja Malaga del novembre 2012): il contesto è paradossalmente il più facile in cui uscire mentalmente dalla partita, per di più in un Aleksandar Nikolic Hall ("casa" europea dei gialloblù) riempito da pochi intimi. Complicato, però, vedere l'EA7 Emporio Armani Milano che si sta apprezzando da novembre 2024 a oggi "bucare" la partita: il primo quarto di Kendrick Nunn a O.A.K.A. avrebbe steso probabilmente chiunque. Uno dei meriti principali, tra i giocatori di coach Messina, è da riconoscere a Leandro Bolmaro, protagonista totale anche nel 74-107 di Belgrado.
Se prima delle vittorie con ASVEL e Maccabi era quasi inquietante la coincidenza tra la presenza di Bolmaro e il 4-8 di record in Eurolega di Milano, le ultime uscite dell'argentino hanno fugato ogni dubbio. Contro i gialloblu di Kattash, per l'ex Barcellona e Bayern Monaco 14 punti (5/6 da 2, 4/4 ai liberi), 4 falli subiti, 2 rimbalzi, 1 palla rubata e 1 assist in poco più di 22'.
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Più dei numeri offensivi, che hanno beneficiato di una difesa perimetrale israeliana molto distratta, a confermarsi decisiva è la completezza di Bolmaro nella fase difensiva. Se la Milano delle ultime settimane di Eurolega sta mostrando alcuni passaggi a vuoto nella circolazione in attacco, a non venire mai meno è l'applicazione a protezione del proprio canestro, e Leandro sta confermandosi il difensore a cui assegnare l'attaccante più pericoloso tra guardie e ali avversarie.
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Dopo aver fatto trascorrere un brutto quarto d'ora a Maledon, MVP di dicembre di Eurolega, nella serata di Lione, è toccato a Jokubaitis e Tamir Blatt fare i conti col corpo e la mobilità dell'atleta sudamericano. Le gambe per scivolare insieme al palleggiatore, le braccia per ostruire le linee di passaggio sugli scarichi verso il perimetro, le letture per aiutare coi tempi giusti se si trovava a ruotare sulle ricezioni di Williams o Rivero: la sola presenza di Bolmaro, sul perimetro come all'interno del pitturato (198 cm di altezza, 205 cm di apertura alare, 91 kg di peso: le dimensioni gli consentono una rara adattabilità, anche in caso di cambio forzato contro i lunghi) è capace di influenzare il piano partita avversario, portato sempre più a evitare di coinvolgere l'uomo marcato dal classe 2000 di Las Varillas.
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La curiosità, a questo punto, è scoprire di volta in volta chi sarà il malcapitato creator di Eurolega a sorbirsi la "cura Bolmaro": il menù dell'imminente doppio turno casalingo dell'EA7 Emporio Armani Milano prevede ALBA Berlino (14 gennaio, ore 20.30) e Partizan (giovedì 16, ore 20.30). Matteo Spagnolo e Carlik Jones, sulla carta: in attesa di ritrovare la costanza nel tiro dalla lunga - 5/23 da 3 in Eurolega (21.7%), addirittura 2/16 nelle ultime 7 gare giocate; poco meglio in LBA (4/14 in 9 partite, 28.6%) -, Milano e Messina non possono fare a meno della solidità di Leandro Bolmaro.