McEnroe: "Io coach di Sinner? Part time si può"

"Darren Cahill è un amico, lavoriamo insieme in tv, lo conosco da molto tempo. Per il suo lavoro, merita la Hall of Fame: ha portato al top Hewitt, Halep, Agassi, Sinner. Con lui Jannik ha fatto il salto di qualità decisivo. Quel ragazzo non colpisce la palla, la spacca! Gioca così veloce che non dà il tempo all'avversario di pensare. Ha distrutto il povero De Minaur. Siamo entrati nell'era dei grandi picchiatori. Più alti, più potenti, più violenti. E date retta a me: Joao Fonseca è il prossimo Sinner". A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è la leggenda del tennis John McEnroe, da molti indicato come possibile successore di Cahill nel ruolo di coach del numero 1 del mondo. Ma lui si schermisce: "A tempo pieno no: significa stare fuori da casa 35-40 settimane all'anno, non fa per me. Se fosse un impegno part time, però, perché no? Jannik ha un anno davanti per scegliere e riorganizzarsi. Farà colloqui con Ivanisevic, Ljubicic, con chi crede. Escludo, per la mentalità che ha, che l'addio di Cahill possa condizionarlo. Hanno lavorato insieme più di tre anni, sentire una voce nuova gli farà solo bene. Guardi Djokovic con Murray: è rinato. Chi avrebbe pensato che quei due andassero così d'amore e d'accordo, invece è sbocciata una storia fantastica". Il suo favorito per la vittoria a Melbourne è Sinner: "Sì. Alcaraz è il tennista che amo più vedere e commentare ma qui a Melbourne è andato a lezione dal maestro dei maestri: Djokovic, il più grande di ogni tempo. Shelton è l'outsider, mancino, grande personalità, mi piace: capace che su un Major metta le mani prima lui di Taylor Fritz. Ma Jannik è di un altro livello: è lui la mia scelta finale".