E’ arrivata la domenica della sfida tra Inter e Juventus, l’attesa è finita. Un momento che i tifosi juventini aspettano dal giorno in cui Antonio Conte è stato ufficializzato come nuovo allenatore della squadra neroazzurra, quando si sono sentiti traditi nel cuore e nell’anima (vedesi petizioni varie anti-stella). Un giorno che i tifosi interisti invece aspettano da quando la squadra, sotto la gestione Conte, è rinata e diventata capolista della Serie A da solitaria, riportando in casa Inter antiche tradizioni ormai in disuso. A fare da sfondo l’atavica rivalità sportiva incancrenita ormai a livelli beceri e violenti dal post-Calciopoli. Ci si potrebbe anche chiedere in momenti di lucidità se questo è ancora solo calcio, se sia ancora lo sport che ci insegnano da bambini, quello con il rispetto reciproco dell’avversario sempre. Ma questa è un’altra storia, troppo seria per esser affrontata adesso. E allora “The show must go on” sempre, a prescindere. E parola al campo.
Comunque andrà a finire la gara non mancheranno sicuramente polemiche, funziona così ormai da anni. Ci stupiremmo del contrario. C’è sempre qualcuno che si lamenta di qualcosa quando queste due squadre si incontrano. Ma sarà una sfida decisiva? Per la Juventus assolutamente no. La squadra di Sarri ha un mega organico che nessun ritardo in classifica accumulato alla settima giornata (fossero anche 5 punti) potrebbe spaventarla. In passato, proprio ai danni di Sarri stesso (quando allenava il Napoli), la squadra bianconera allenata allora da Allegri è stata capace di una rimonta assai più complicata e da quel dì, la forza dell’organico juventino è cresciuta in maniera sensibile, impressionante. La Vecchia Signora negli ultimi anni ha creato un solco devastante nei confronti delle inseguitrici, creando praticamente una rosa con due formazioni titolari che in Italia probabilmente si contenderebbero sempre primo e secondo posto. Detto ciò, perdere contro l’ex idolo della curva juventina Antonio Conte porterebbe sicuramente delusione, contestazioni, rabbia e sentimenti vari tra i tifosi; una ferita che però si potrebbe sicuramente rimarginare in futuro in tempi rapidi. Cosa ben diversa invece in casa Inter. La squadra allestita da Marotta, pur se competitiva, non ha assolutamente un organico in grado di sostenere tutte le competizioni sino alla fine e l’ambiente dell’Inter è particolare (non è la prima volta che parte così bene in campionato, era successo anche con Spalletti) alla prima difficoltà, alla prima sconfitta rischia di andare in confusione e sfaldarsi. Antonio Conte questo lo sa bene e farà di tutto pur di non perdere contro la “sua” Juve. Un sorpasso bianconero proprio a ridosso dalla sosta per le Nazionali, con più di 10 giorni consecutivi senza calcio ufficiale, sarebbe sicuramente duro da gestire in un ambiente non più abituato a vincere ormai da anni.