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Milano aggrappata a Mirotic: col Barça serve l'orgoglio dell'ex

Il fuoriclasse montenegrino, pur non al top, tra i protagonisti anche a Madrid: domani coi blaugrana l'EA7 si gioca tutto

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Il terzo quarto di una gara di Eurolega dell'EA7 Emporio Armani Milano è il regno dei veterani di coach Messina. A Parigi era stata la volta di Fabien Causeur, autore di 15 punti in poco più di 8', unica ragione per cui l'Olimpia si era illusa di rientrare in partita all'Adidas Arena. In casa del Real Madrid, il protagonista non è stato il francese, pur accolto dall'ovazione del pubblico madridista, giusto omaggio per le 7 stagioni vissute coi Blancos.

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Se la partita dei biancorossi porta con sé addirittura risvolti positivi - il -7 finale (96-89) mantiene la differenza canestri favorevole in caso di arrivo a pari punti con gli spagnoli (Real Madrid oggi con 17 vittorie e 14 sconfitte, Milano con 16 e 14) - il merito è principalmente del 3Q e del possesso finale di un altro ex Madrid, accolto dai fischi della Movistar Arena. A Nikola Mirotic non verranno mai perdonati i 4 anni trascorsi al Barcellona, e si è corso il rischio che si aggiungesse alla lista anche un Round 31 di Eurolega in cui Milano, prima della sua apparizione al rientro dagli spogliatoi, non aveva quasi guadagnato il diritto di competere.

Il tabellino finale non sembra degno di un candidato MVP della stagione europea - 14 punti (1/4 da 2, 2/8 da 3, 6/8 ai liberi), 4 rimbalzi, 5 assist e 2 palle recuperate in poco più di 23' -, ma il significato delle singole giocate del 34enne di Podgorica ha assunto un valore enorme. I primi liberi realizzati dopo pochi minuti di partita, ad esempio, hanno permesso a Mirotic di entrare nel ristrettissimo club dei 4.000 punti realizzati nella storia di EuroLeague (7° di sempre a farne parte, con Nando De Colo destinato a raggiungere a breve la compagnia).

Nella mente rimarrà però impressa la serie di possessi a metà terzo quarto, quando è sembrato che nessun altro giocatore sul parquet potesse fare qualcosa e che Nikola Mirotic fosse impossibilitato a sbagliare qualcosa. 4/4 ai liberi, sfruttando l'idiozia cestistica di Garuba (fallo normale, col Madrid in bonus, e antisportivo di frustrazione); tripla in transizione, anticipando le braccia infinite di Tavares nel rientro difensivo; in uscita dal timeout di Chus Mateo, palla rubata e appoggio in contropiede; stoppata in recupero su Hezonja. Un parziale di 0-9 interamente firmato Mirotic, che ha riportato a contatto Milano (da 63-50 a 63-59) per la prima volta dalla palla a due iniziale.

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Se le condizioni ancora imperfette del montenegrino, l'impossibilità di Milano di avere chiare risposte difensive al duo Campazzo-Tavares e la sfida imminente col Barcellona hanno consigliato a coach Messina di preservare parte del minutaggio di Nikola nell'ultimo parziale, ancor più peso specifico ha assunto il possesso finale: Mirotic è stato rimesso appositamente sul parquet, con rimessa costruita ad hoc per un suo isolamento in punta, per salvare il salvabile.

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Il 96-86 a 4" dalla fine avrebbe ribaltato il +9 costruito da Milano con la vittoria di inizio novembre: serviva un canestro per conservare il vantaggio nello scontro diretto col Real Madrid, piccolo o grande a seconda della classifica avulsa che le ultime 4 gare di stagione regolare andranno a creare. Ricezione contro Abalde a 9 metri dal canestro, un palleggio per sistemare i piedi, tripla dalla punta: solo rete.

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Nemmeno il tempo di rammaricarsi per la sconfitta con una spagnola, ed ecco l’occasione di rivincita con un'altra iberica. L'EA7 Emporio Armani Milano accoglie all'Unipol Forum il Barcellona (27 marzo, 20.30), lui sì uscito con le ossa rotte - metaforicamente (nonostante il +11 a poco più di 5' dal termine, sconfitta 101-102 col Bayern, coi liberi decisivi di Lucic a 17" dalla sirena finale) e non (nella serata dal Palau, rottura del tendine d'achille per Chimezie Metu) - dalla prima metà del doppio turno. Nikola Mirotic sarà ancora un ex, così come Leandro Bolmaro e Kevin Punter: ancora una volta, l'Olimpia si aggrapperà a lui per puntare ai Playoff.

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