L'Italia s'é desta e Roberto Mancini un primo grande obiettivo l'ha centrato: Euro 2020. Il pass la Nazionale lo ha staccato all'Olimpico di Roma proprio dove il prossimo 12 giugno inaugurerà la prima edizione itinerante della competizione europea per nazionali e lo ha fatto completando un percorso netto di sole vittorie. Certo il girone con avversari non impossibili ha agevolato il compito, ma il coraggio di proporre un'idea diversa di calcio provata tra i mugugni della Nations League ha portato i suoi frutti: l'Italia vince, spesso convince, segna e non fa segnare gli avversari. Un successo su tutta la linea.
Dal fondo toccato contro la Svezia nel 2017 era più facile risalire, ma tornare in superficie così rapidamente non era affatto scontato. Mancini ha ereditato una Nazionale ai minimi storici, con diversi problemi in tutti i reparti e una necessità di rifondazione chiesta a gran voce da tifosi e non solo. Il ct è stato bravo a puntare sui giovani, aiutato da qualche talento in più titolare in Serie A e in Europa rispetto al recente passato, e a proporre uno stile di gioco più coraggioso e offensivo che dopo qualche ostracismo iniziale ha preso il largo nella convinzione degli stessi giocatori. Per lui numeri da record con 10 vittorie nelle prime 16 partite da ct, meno solo di Vicini e Trapattoni (11 successi, quattro pareggi e una sconfitta per entrambi).
Pressing altissimo per recuperare il pallone nella metà campo avversaria, linea di difesa molto avanzata e spazio alla tecnica in mezzo al campo con il palleggio arma in più per sfiancare gli avversari. Queste le armi scelte e indottrinate dal "Mancio", già dalla infruttuosa Nations League che però è servita come rodaggio per un girone di qualificazione a Euro 2020 da record.
I 20 gol segnati nelle sette partite del girone sono un record per le qualificazioni a un Europeo, così come il pass messo in valigia con tre turni di anticipo. Ma se questo è dovuto anche all'allargamento del torneo con gironi oggettivamente più facili da superare, le otto vittorie consecutive in tutte le competizioni sono un quasi record (quello regge dagli anni Trenta con Pozzo in panchina) che gli Azzurri dovranno andare ad eguagliare in Liechtenstein nel prossimo turno, adatto più che mai a nuove sperimentazioni.
Ecco, contro la Grecia è arrivata una vittoria forse meno bella da vedere, ma importante proprio perché ha dimostrato anche il carattere di questa selezione. In una giornata meno spumeggiante tecnicamente e fisicamente, contro un avversario rintanato nella propria area (come dite? Svezia?), la Nazionale ha saputo trovare una chiave diversa per insistere sulle proprie armi e convinzioni, portando a casa l'intera posta in palio con merito. Un ulteriore step per una squadra che, se confermerà quanto di buono ha fatto vedere fin qui, magari non sarà favorita per vincere Euro 2020, ma sicuramente tornerà a dare fastidio a molte nazionali. Come è sempre stato.