A fatica, ma l'Italia di Mancini sta cancellando quella di Gian Piero Ventura, capace di regalare ai tifosi azzurri una delle più grandi delusioni del calcio tricolore: la mancata partecipazione al Mondiale in Russia. L'ex ct, oggi sulla panchina della Salernitana in Serie B, continua a difendere la sua parentesi. "Faccio i complimenti a Macini che sta facendo un grandissimo lavoro e spero riesca a portare la Nazionale dove merita, perché io sono e resto un grandissimo tifoso dell'Italia. Nessuna invidia, quello che ho vissuto io è stata una esperienza dura perché molti l'hanno vista solo come un risultato sportivo negativo, ma è stato qualcosa di più: è stato qualcosa di epocale. Con quella sconfitta si è poi tentato di cancellare 34 anni di vita sul campo, per questo sono felice ora di essere tornato ad allenare", ha detto a Radio 1.
"Quello di Mancini è un percorso straordinariamente positivo, la nota importante è l'infornata di giovani, che hanno avuto una crescita esponenziale: dai Chiesa ai Bernardeschi, Sensi, Barella fino ai Zaniolo che saranno lo zoccolo duro dell'Italia del futuro. E' un gruppo giovane e di estrema qualità, che stanno facendo esperienza anche internazionale nei loro club. Mi auguro prosegua questa tendenza, solo la crescita dei giovani consente alle squadre di creare dei cicli. Bisogna dare la possibilità a questi ragazzi di crescere e fare esperienza. Quando convocai per la prima volta Barella molti storsero il naso, ma oggi gioca nell'inter", ha aggiunto.
Sulle sue decisioni: "Nel calcio scegliere con il cuore spesso si sbaglia. Bisogna usare forse più raziocinio. Senza la Spagna forse ci saremmo qualificati in anticipo anche noi, ma è andata così. Me ne dispiaccio non tanto da ex ct ma da tifoso dell'Italia. Auguro a Mancini di avere il tempo per preparare al meglio questi Europei".