DOPING

Caso Schwazer, spunta la parola 'manipolazione': la pista dolosa è credibile

Il gip ha disposto un nuovo supplemento di indagine, le conclusioni sono ancora “interlocutorie”

"L'ipotesi della manipolazione rimane in campo" è il concetto forte, che fa rumore, dentro le 34 pagine dell'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari di Bolzano, Walter Pelino. E manipolazione è sostantivo che viene scritto e ripetuto più volte. Un mese e 4 giorni dopo l'udienza del 12 settembre ecco dunque emergere, seppur tra conclusioni ancora "interlocutorie", un quadro indiziario che rende credibile la pista dolosa ai danni di Alex Schwazer, oro olimpico della marcia azzurra a Pechino 2008, e squalificato per doping sino al 2024.

Ma questa ordinanza ribalta la situazione, una vera e propria svolta: e allora per spiegare i dati anomali del Dna del marciatore ecco un supplemento di indagini, anche perchè Schwazer, il grande accusato, chiede di andare avanti rinunciando a essere scagionato subito.

E allora ecco le richieste per così dire investigative del Gip: alla Federazione italiana di atletica leggera chiede la disponibilità di 50 atleti che praticano sport di resistenza ad alto livello, all'agenzia mondiale antidoping i campioni di 50 atleti positivi al testosterone. II tutto per arrivare ad una verità scientifica.

Ma non finisce qui: c'è anche la richiesta di un approfondimento investigativo sul documento di Losanna, con valori di Dna scientificamente non umani, ma da marziano, presentato dall'accusa a sorpresa il 12 settembre, quello che fu un autogol per i legali del marciatore.

Il caso Schwazer va avanti, ma adesso a parti ribaltate e la parola manipolazione non è più tabù.

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