Cinque anni senza Walter Bonatti: Grande Uomo, Grande Italiano

"Adesso più che mai sono convinto che<strong> la vita di un uomo</strong> abbia senso soltanto se vissuta in tutto quello che si ha dentro. Perché è lì, nella mente e nel sentimento, dunque nel principio vitale proprio dell'uomo, che vanno creati, e vissuti, i vari spazi". <br><br><strong>Walter Bonatti</strong>: alpinista, esploratore, reporter, scrittore. Uomo. Grande Uomo. Complesso, tormentato, meticoloso, integerrimo. Innamorato degli spazi infiniti come del suo dolce eremo di Dubino condiviso con l'amata Rossana. Rossana Podestà, la sola capace di catturarne il cuore.<br><br> <strong>Walter ci lasciò cinque anni fa</strong>, pianto da un Paese intero che al suo spirito, al suo rigore morale, al suo spessore intellettuale, alla sua forza e intreprendenza fisica e psicologica deve tuttora tanto. <br><br>Il K2 (e la celeberrima controversia alpinistica durata quasi una vita intera), il Bianco, il Cervino, la Patagonia, le Ande, il Karakorum, gli spazi infiniti esplorati da reporter per Epoca (l'Africa, l'Australia, l'Antardide...), l'avventura da vivere per sè e da raccontare per tutti noi. <br><br>Con passione e tenacia, <strong>con intelligenza e coraggio</strong>, rivivendo da adulto le avventure lette e sognate da bimbo sui libri di Jack London. Un Grande Uomo, un grande italiano.

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