Platini, dal Nancy alla Uefa

La messa in stato di fermo di Michel Platini in Francia nell'ambito dell'inchiesta sulla corruzione per l'attribuzione del Coppa del Mondo in Qatar nel 2022 è solo l'ultimo capito della storia dell'ex presidente dell'Uefa ed ex stella della Juventus. "Le Roi" ha vissuto infatti almeno tre vite. La prima da calciatore, la seconda da tecnico, la terza da dirigente. Una carriera ricca di successi, ma anche con alcune ombre. Nato a Jœuf il 21 giugno 1955, dopo una parentesi nella squadra locale (1966-1972) e dopo essere stato scartato a Metz per problemi fisici, Platini passa alle giovanili del Nancy, dove esordisce poi in prima squadra a 17 anni. Nel 1979 si trasferisce al Saint-Etienne, dove rimarrà fino al 1982, quando passa alla Juve. In bianconero, in cinque stagioni, Platini segna 104 gol in 224 presenze, conquistando due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Sipercoppa Uefa, una Coppa dei Campioni, Un'Intercontinentale. A livello personale, Michel viene invece eletto tre volte Pallone d'Oro ('83, '84 e '85), conquistando anche la classifica marcatori della Serie A per tre volte e una volta della Coppa dei Campioni. Con la maglia della nazionale francese, "Le Roi" vince invece l'Europeo del 1984, conquistando anche il titolo di miglior giocatore e capocannononiere del torneo. Dal calcio giocato si ritira nel 1987, all'età di 32 anni, con uno score finale di 313 reti in 584 presenze nei club e 41 gol con la maglia della Francia. Bottino che, chiusa la carriera da giocatore, gli consente di iniziare subito una nuova avventura alla guida della nazionale. Sulla panchina dei "Galletti" Platini rimane per 29 gare, ottenendo 16 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte. Ma senza conquistare alcun titolo. Poi nel 1992 la svolta dirigenziale. Archiviata la carriera da allenatore, Platini nel '92 viene nominato co-presidente del Comité français d'organisation, il comitato organizzatore del campionato del mondo 1998. E' l'inizio di una nuova vita. Dal 2001 al 2008 è vicepresidente della Federcalio francese e nel 2002 diventa vicepresidente dell'esecutivo Fifa. Il 26 gennaio 2007 vince le elezioni per la presidenza della UEFA, ruolo che ricoprirà per tre mandati consecutivi riformando le coppe europee e prestando particolare attenzione ai conti dei club. Il 29 luglio 2015 si candida alla presidenza della FIFA, ma l'8 ottobre 2015 viene sospeso per 90 giorni dal comitato etico della FIFA poiché accusato di avere illegalmente percepito, durante il 2011, due milioni di franchi svizzeri dall'allora presidente Sepp Blatter come compenso per consulenze svolte tra il 1999 e il 2002. Accuse che il 21 dicembre del 2015 il comitato etico della FIFA trasforma in una squalifica per otto anni (in seguito ridotti a sei e poi a quattro anni) da tutte le attività calcistiche. Il 9 maggio 2016 si dimette dalla presidenza dell'Uefa, chiudendo di fatto la sua carriera politica. Il 25 maggio 2018 la magistratura elvetica lo scagiona ufficialmente Platini da ogni accusa, poi l'ultimo fermo con l'accusa di corruzione per l’assegnazione dei Mondiali di calcio al Qatar nel 2022.

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