|Alexandre Pato, 2012-13: ultima stagione in rossonero del brasiliano, l'unica con il 9. Quattro presenze, zero gol e un rigore sbagliato (nella foto) contro la Fiorentina. Va via a gennaio.
|Alessandro Matri, stagione 2013-14: arriva fortemente voluto da Allegri, segna un gol in 15 presenze, contro il Parma. Esonerato il tecnico, va via a gennaio.
|Fernando Torres, stagione 2014-15: arriva come possibile colpo dell'estate, all'esordio da titolare segna un gran gol all'Empoli e poi stop. Gioca in totale dieci partite e va via a gennaio, come prima di lui Pato e Matri...
|Mattia Destro, stagione 2014-15: arriva a gennaio, con Galliani che per convincerlo suona al suo citofono. Segna 3 gol in 15 partite. E l'estate successiva va via.
|Luiz Adriano, stagione 2015-16: il Milan lo prende dallo Shakhtar, lui fa coppia con Bacca e all'inizio sembrano intendersi a meraviglia. Ma piano piano si perde: segna 4 gol in 26 partite più 2 in Coppa Italia, ma non gioca la finale contro la Juve. L'estate dopo cambia numero...
|Gianluca Lapadula, stagione 2016-17: 8 gol in 27 partite, poche da titolare, non rappresentano un bottino così misero, tutto sommato. Ma l'anno dopo va via, perché non rientra nei piani della nuova società.
|André Silva, 2017-18: 2 gol in 24 partite (tra l'altro consecutivi, al Genoa e al Chievo) più 8 in Europa League, qualificazioni comprese. Pagato 35 milioni, delude. E anche lui lascia il Milan l'anno dopo.
|Gonzalo Higuain, stagione 2018-19: è il colpaccio del Milan targato Leonardo. Parte alla grande, segna 5 gol nelle prime 7 partite, poi il rigore sbagliato contro la Juve lo manda in tilt. Segna un'altra rete (alla Spal) nella sua ultima presenza: in tutto sono 6 in 15 gare (più 2 in Europa League). Va via a gennaio.
| Krzysztof Piatek, 2019/20: grande seconda parte di stagione con la numero 19 (un gol ogni due gare) e poi solo 5 gol in 20 partite prima di essere ceduto
|Alexandre Pato, 2012-13: ultima stagione in rossonero del brasiliano, l'unica con il 9. Quattro presenze, zero gol e un rigore sbagliato (nella foto) contro la Fiorentina. Va via a gennaio.
|Alessandro Matri, stagione 2013-14: arriva fortemente voluto da Allegri, segna un gol in 15 presenze, contro il Parma. Esonerato il tecnico, va via a gennaio.
|Fernando Torres, stagione 2014-15: arriva come possibile colpo dell'estate, all'esordio da titolare segna un gran gol all'Empoli e poi stop. Gioca in totale dieci partite e va via a gennaio, come prima di lui Pato e Matri...
|Mattia Destro, stagione 2014-15: arriva a gennaio, con Galliani che per convincerlo suona al suo citofono. Segna 3 gol in 15 partite. E l'estate successiva va via.
|Luiz Adriano, stagione 2015-16: il Milan lo prende dallo Shakhtar, lui fa coppia con Bacca e all'inizio sembrano intendersi a meraviglia. Ma piano piano si perde: segna 4 gol in 26 partite più 2 in Coppa Italia, ma non gioca la finale contro la Juve. L'estate dopo cambia numero...
|Gianluca Lapadula, stagione 2016-17: 8 gol in 27 partite, poche da titolare, non rappresentano un bottino così misero, tutto sommato. Ma l'anno dopo va via, perché non rientra nei piani della nuova società.
|André Silva, 2017-18: 2 gol in 24 partite (tra l'altro consecutivi, al Genoa e al Chievo) più 8 in Europa League, qualificazioni comprese. Pagato 35 milioni, delude. E anche lui lascia il Milan l'anno dopo.
|Gonzalo Higuain, stagione 2018-19: è il colpaccio del Milan targato Leonardo. Parte alla grande, segna 5 gol nelle prime 7 partite, poi il rigore sbagliato contro la Juve lo manda in tilt. Segna un'altra rete (alla Spal) nella sua ultima presenza: in tutto sono 6 in 15 gare (più 2 in Europa League). Va via a gennaio.
| Krzysztof Piatek, 2019/20: grande seconda parte di stagione con la numero 19 (un gol ogni due gare) e poi solo 5 gol in 20 partite prima di essere ceduto
Milan, neanche Ibra vuole la 9: da Inzaghi in poi è una maledizione
Zlatan Ibrahimovic ha sempre amato le sfide, ma la maglia numero 9 del Milan forse è troppo anche per lui. Da Inzaghi in poi, nessun attaccante rossonero che l’ha indossata è riuscito a sfatare questo tabù e la lista è parecchio lunga. Tutti 9 che hanno disatteso le aspettative provando a sfidare la sorte, ma Ibra no, lui sembra aver scelto la 11, che gli rievoca momenti indimenticabili del suo passato in rossonero: al primo anno la vittoria dello scudetto e la stagione successiva il titolo di capocannoniere con 28 reti. Ora con l'11 sulle spalle proverà a riportare il Milan in Champions League.