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Cagliari-Roma, Folorunsho rischia la prova tv per i pesanti insulti

Il centrocampista rossoblù si è reso protagonista di un episodio davvero spiacevole: ora rischia la prova tv?

Il secondo tempo di Cagliari-Roma, match della 14esima giornata di Serie A, è stato caratterizzato da un'atmosfera infuocata. Il momento clou si è verificato al 78' con i giallorossi già in inferiorità numerica (espulso Celik) e i rossoblù proiettati in avanti per cercare il vantaggio. Dopo un'azione travolgente sulla fascia destra, Palestra è caduto in area di rigore in seguito a un contatto con Ghilardi. Nonostante le veementi richieste dei ragazzi di Pisacane, l'arbitro Zufferli ha deciso di non concedere il calcio di rigore. La mancata assegnazione del penalty ha surriscaldato gli animi, innescando una lite accesa tra Folorunsho e Hermoso, portando la tensione alle stelle.

Le offese di Folorunsho -

 I due calciatori, già visibilmente provati dalla tensione agonistica, sono arrivati immediatamente allo scontro fisico e verbale. Ne è nato un incredibile scambio d'insulti, con i toni che si sono fatti subito incandescenti. Il centrocampista rossoblù, in un momento di totale perdita di controllo, si è rivolto così al difensore della Roma: "Tua madre fa i b******, quella t**** di tua madre, tua madre fa i b*****, quella pu*****".

Folorunsho da prova tv? Non è detto -

 I due sono stati ammoniti ma il giocatore del Cagliari potrebbe anche rischiare la prova tv: in casi particolari il Giudice Sportivo può acquisire immagini e audio per valutare una squalifica. Gli insulti sessisti però rischiano di non rientrare nelle casistiche del Codice di Giustizia Sportiva, che regola "solo "gli insulti con contenuto discriminatorio come da articolo 28: "Costituisce comportamento discriminatorio ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporta offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale ovvero configura propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori". L'articolo 61, invece, parla di "fatti di condotta violeta o gravemente antisportiva o concernenti l'uso di espressione blasfema non visti da arbitro o VAR".

Le scuse di Folorunsho -

 "Solo dopo la partita ho rivisto le immagini di quanto successo: non posso che chiedere scusa. In campo l'adrenalina ha preso il sopravvento: era un momento delicato, c'era tensione e a una offesa ho risposto con un'altra. Chiedo scusa a chiunque si sia sentito offeso. Anche se si dice che "finita la partita finisce tutto”, così il centrocampista del Cagliari in una storia pubblicata sul proprio profilo Instagram. 

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