supercoppa italiana

De Silvestri in esclusiva: "Per l'Inter serve la nostra arma segreta"

Con esperienza e conoscenze il capitano rossoblu lancia il sogno: "Vogliamo alzare il trofeo della Supercoppa Italiana".

Accanto a mister Italiano siede l'esperienza e l'anima dello spogliatoio. Lorenzo De Silvestri vive la vigilia di Riah con la consapevolezza di chi ha visto nascere e crescere questo progetto, trasformando il sogno in una solida realtà da trofeo. "Siamo partiti dal basso e ora ci stiamo facendo conoscere da tutti", esordisce il senatore rossoblù, che individua subito il vero segreto della scalata del Bologna: "La cosa bella è che siamo un grande gruppo, con nessuno che vuole prevalere sugli altri". Un'alchimia rara, fondamentale per affrontare sfide di questo calibro, ma che richiede memoria e sudore: "Bisogna ricordarsi sempre da dove si è partiti. Anche domani serviranno degli sforzi incredibili".

Testa al presente e il "muro" rossoblù -

 Quando si parla dell'Inter, De Silvestri sceglie di non guardare indietro, nemmeno a quei precedenti che potrebbero infondere ottimismo. "Non penso ci sia un motivo particolare" per cui il Bologna soffra o meno i nerazzurri, spiega il difensore, tagliando corto sulle statistiche: "Il passato è il passato e dobbiamo rimanere focalizzati sul presente. Le gare di ieri non contano". La ricetta per la semifinale è un mix di pragmatismo e audacia: "Dobbiamo fare cose importanti, serve grande ambizione e anche un po' di fortuna. Conta solo domani e questa semifinale".

Una famiglia in trasferta e il nuovo ruolo -

 Il pensiero più dolce è però rivolto al popolo bolognese, volato in massa in Arabia Saudita per sostenere la squadra. "Mi sento di dire, a nome di tutta la squadra, un grande grazie ai nostri tifosi", afferma De Silvestri, descrivendo un legame che va oltre il semplice tifo. "C'è una connessione familiare tra squadra e tifosi. Da tre anni siamo più o meno gli stessi, hanno iniziato a capire come stiamo anche tra di noi". Una sintonia che regge anche nei momenti no: "Avere così tanta gente dalla nostra parte, anche nelle poche sconfitte, è un segnale dei valori che ci sono dentro questo gruppo". Infine, un passaggio sulla sua evoluzione tattica, che lo ha visto disimpegnarsi bene anche da centrale di difesa nelle ultime uscite: "È una cosa che mi stuzzica. È stato bello entrare lì con la Lazio e con la Juve, può essere una piccola motivazione in più. Io mi metto sempre a disposizione, totalmente, della squadra".