L'Inter risponde alla Fiorentina e ritorna in vetta alla classifica di Serie A dopo 18 giornate. Al Castellani contro l'Empoli finisce 1-0 per la squadra di Mancini, che conferma ancora una volta il grande cinismo. Decide Icardi al 46' del primo tempo ben servito sul primo palo da Perisic. I toscani, reduci da 4 vittorie di fila, giocano una buona gara, ma sbattono contro Handanovic. I nerazzurri salgono a 39 punti, più uno sulla Viola.
Avversario peggiore forse non poteva esserci per l'Inter alla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia. La squadra di Mancini, che ha salutato il 2015 con l'inaspettata sconfitta casalinga contro la Lazio, deve centrare la posta piena per riprendersi la vetta della classifica e scrollarsi di dosso la Juventus. Di fronte l'Empoli di Giampaolo, la più lieta sorpresa di questo campionato, reduce da quattro vittorie di fila ma soprattutto da prove convincenti (non perde dall'8 novembre, 1-3 contro la Juventus). Giocano davvero bene i toscani, con un centrocampo tecnico la cui ciliegina sulla torta è Saponara e il sempreverde Maccarone là in avanti che non perde un colpo (7 gol in campionato, 4 nelle ultime due gare). Squadra titolare per Giampaolo, a parte l'infortunato capitan Tonelli. Solito 4-3-3 per Mancini, che rilancia D'Ambrosio e Nagatomo in difesa e ripesca Kondogbia per il centrocampo. Nel tridente non c'è Jovetic, fiducia a Perisic-Icardi-Ljajic. Le statistiche sorridono ai nerazzurri: l'Empoli non vince dal 30 aprile 2006 e non segna da tre partite, mentre Mancini ha perso solo una volta contro i toscani in carriera.
L'Empoli, con la testa libera e senza assilli di classifica, gioca meglio e, pur lasciando uno sterile possesso palla all'Inter, crea le migliori occasioni giocando un calcio più coraggioso. Handanovic deve dire no a Maccarone (due volte) e a Buchel, mentre Skorupski fa da spettatore, visto che le conclusioni di Brozovic, Icardi e Perisic sono sballate. Ljajic si muove molto, ma fatica a innescare i compagni e a creare la superiorità numerica. Questa Inter, però, fa del cinismo una sua grande virtù e colpisce all'improvviso, in pieno recupero, al primo tiro nello specchio della porta. Perisic, fin lì latitante, va sul fondo e mette sul primo palo, dove piomba Icardi che anticipa Barba e realizza il gol numero 8 in campionato, il 49° in Serie A. Davvero una beffa per i toscani, che fino a quel momento non avevano rischiato nulla, imbrigliando la squadra di Mancini con una difesa alta e un centrocampo mobile e pronto a ripartire.
A inizio ripresa Mancini passa al 4-4-2 con Perisic e Kondogbia (poi Brozovic) larghi sulle fasce e l'Inter crea subito un paio di grattacapi con un paio di ripartenze. I nerazzurri provano ad addormentare la partita, ma abbassano un po' troppo il baricentro lasciando campo a Saponara e compagni, E proprio il trequartista ha sul piede il pallone del pareggio (doppio errore di Ljajic e Nagatomo), ma Handanovic è sempre reattivo. L'Empoli ci prova con qualche tiro da fuori e ouò recriminare per la svista di Celi al 27', quando Murillo aggancia il piede di Pucciarelli: rigore solare, ma non per l'arbitro. Gli inserimenti di Livaja e Croce non spostano gli equilibri, l'Inter non gioca bene ma torna alla vittoria, la cosa più importante. Il nono 1-0 stagionale regala a Mancini di nuovo la testa della classifica, persa per qualche ora dopo la vittoria di Palermo della Fiorentina, e ricaccia a tre punti la Juventus. Ora tra i nerazzurri e il titolo di campioni d'inverno c'è solo il Sassuolo. Applausi, comunque, all'Empoli, che ha tenuto testa e meritava qualcosa di più. Giampaolo non cala il pokerissimo, ma può comunque dormire sonni tranquilli tra due guanciali.
Saponara 6,5 - Sfiora il gol e prova sempre a inventare per i compagni
Maccarone 6 - Non la sua migliore partita, ma lotta e si impegna come al solito
Barba 5,5 - Ha la colpa di perdersi Icardi sul gol
Icardi 7- Un tiro in porta e un gol di pregevole fattura. Cecchino
Handanovic 7 - Nessun miracolo, ma tre parate decisive
Kondogbia 5 - Titolare dopo un mese e mezzo, fallisce l'ennesima chance che gli concede Mancini